PRIMA PAGINA

17 Marzo 2009

PRIMA PAGINA

di Ben Hecht e Charles McArthur

regia Pinuccio BELLONE

Aiuto regista e Direzione palcoscenico:
Cristina VIGLIETTA 

 LO SPETTACOLO 

Tribunale di Chicago 1929. I giornalisti aspettano l’esecuzione dell’anarco-marxista Earl Williams, condannato con la falsa accusa di omicidio. Il reporter Hildy Johnson, che ha deciso di sposarsi e lasciare la vita del cronista per quella del pubblicitario, resiste al suo cinico direttore che tenta di trattenerlo. Ma il condannato fugge e casca in braccio proprio a Johnson…

 NOTE DI REGIA 

Tutta costruita su battute fulminanti e ritmi vorticosi, “Prima Pagina” mette in risalto il rapporto tra il mondo dei cronisti, il loro direttore e la legge, riassumendo pregi e difetti di una categoria che non appartiene soltanto ad una classe sociale americana, ma a tutto il mondo dell’informazione. La commedia, ricca di gag e di situazioni comiche, è anche una coraggiosa denuncia sui limiti del diritto di cronaca e sull’assurdità della pena di morte. In sintesi questo è lo spirito che anima “Prima pagina” di Ben Hecht e Charles Mac Arthur, già consacrata al successo da tre pellicole cinematografiche tra cui il film omonimo firmato da Billy Wilder con Jack Lemmon e Walter Matthau. Due personaggi così ricchi di furbizia e simpatia da restare a lungo nel cuore della gente. La forza dell’impianto sta proprio nella lucida alternanza di situazioni assolutamente comiche e imprevedibili, con visioni ferocemente realistiche di una stampa connivente e di un politico subdolo che non esita a sacrificare la vita di un uomo alla sua sete di potere. Per contrappunto non è difficile rilevare una calda partecipazione, da parte degli autori, al dramma del condannato, crudelmente braccato dai giornalisti ansiosi di notizie e dagli uomini della legge, non tanto preoccupati del rispetto di questa, quanto dalla salvaguardia dei propri interessi. Questa spietata e movimentata caccia all’uomo, condotta non in nome di un ideale di giustizia ma per pura e semplice soddisfazione di bassi e meschini interessi,  dona, all’atteggiamento dei protagonisti ed alla commedia, un carattere di grottesca sproporzione in cui, al disopra della risata, affiora un gelido, tremendo giudizio.

 

 IL CAST 

Harry Burns – direttoredell’Examiner LUCIANO BORRA
Hildy Jonson – giornalistadell’Examiner IACOPO ZORNIOTTI
Peggy Grant – fidanzata di Hildy GIULIA ARCIDIACONO
Lilian Grant   – madre di Peggy LIDIA RAVERA
Susan Hartman – direttore del carcere LIVIA GIACCARDO
Earl Williams – condannato a morte GIACOMO CHIARAMELLO
Mollie Garnett – fidanzata di Earl AGNESE FISSORE
Oscar Besinger – giornalista del Tribune PIERO LINGUA
Tom Endicott – giornalista del Post AMEDEO POMI
Flo Kruger – giornalista del Journal ANTONELLA GOSMAR
Bob Mc Cue – giornalista dell’Herald SERGIO BOSSOLASCO
Jenny Mish – donna delle pulizie ROSSELLA RAVERA
Phil Forrest – sindaco di Chicago GIOVANNI OGGERO
Rebecca Pingus–segretaria del Governatore GIULIA GIACCARDI
Heidy Enghelhofer – psicologa BARBARA MORRA
Smith la Guardia carceraria LINO GRASSO

Fuller la Guardia carceraria

Gli Strilloni                                    

TISTA GIACCARDI

Andrea TAVELLA – Matteo DUTTO Licia CUMERLATO – Claudia MANA

 LO STAFF  

Datore AUDIO   Mario BARALE 
Light designer   Giacomo CUPPARI 
Scenografia  

Enzo TASSONE – Sergio BOSSOLASCO

Peio LONGO – Claudio GIACCARDI

Adriano ARIAUDO 

Costumi  

Aurelia ANGELI – Rossella RAVERA

Livia GIACCARDO

 Trucco Effetti sonori ed editing musiche  

Paola LAMBERTI – Michela GILETTA 

Marco BELLONE

     

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