di Ben Hecht e Charles McArthur
regia Pinuccio BELLONE
Aiuto regista e Direzione palcoscenico:
Cristina VIGLIETTA
LO SPETTACOLO
Tribunale di Chicago 1929. I giornalisti aspettano l’esecuzione dell’anarco-marxista Earl Williams, condannato con la falsa accusa di omicidio. Il reporter Hildy Johnson, che ha deciso di sposarsi e lasciare la vita del cronista per quella del pubblicitario, resiste al suo cinico direttore che tenta di trattenerlo. Ma il condannato fugge e casca in braccio proprio a Johnson…
NOTE DI REGIA
Tutta costruita su battute fulminanti e ritmi vorticosi, “Prima Pagina” mette in risalto il rapporto tra il mondo dei cronisti, il loro direttore e la legge, riassumendo pregi e difetti di una categoria che non appartiene soltanto ad una classe sociale americana, ma a tutto il mondo dell’informazione. La commedia, ricca di gag e di situazioni comiche, è anche una coraggiosa denuncia sui limiti del diritto di cronaca e sull’assurdità della pena di morte. In sintesi questo è lo spirito che anima “Prima pagina” di Ben Hecht e Charles Mac Arthur, già consacrata al successo da tre pellicole cinematografiche tra cui il film omonimo firmato da Billy Wilder con Jack Lemmon e Walter Matthau. Due personaggi così ricchi di furbizia e simpatia da restare a lungo nel cuore della gente. La forza dell’impianto sta proprio nella lucida alternanza di situazioni assolutamente comiche e imprevedibili, con visioni ferocemente realistiche di una stampa connivente e di un politico subdolo che non esita a sacrificare la vita di un uomo alla sua sete di potere. Per contrappunto non è difficile rilevare una calda partecipazione, da parte degli autori, al dramma del condannato, crudelmente braccato dai giornalisti ansiosi di notizie e dagli uomini della legge, non tanto preoccupati del rispetto di questa, quanto dalla salvaguardia dei propri interessi. Questa spietata e movimentata caccia all’uomo, condotta non in nome di un ideale di giustizia ma per pura e semplice soddisfazione di bassi e meschini interessi, dona, all’atteggiamento dei protagonisti ed alla commedia, un carattere di grottesca sproporzione in cui, al disopra della risata, affiora un gelido, tremendo giudizio.
IL CAST
Harry Burns – direttoredell’Examiner | – | LUCIANO BORRA |
Hildy Jonson – giornalistadell’Examiner | – | IACOPO ZORNIOTTI |
Peggy Grant – fidanzata di Hildy | – | GIULIA ARCIDIACONO |
Lilian Grant – madre di Peggy | – | LIDIA RAVERA |
Susan Hartman – direttore del carcere | – | LIVIA GIACCARDO |
Earl Williams – condannato a morte | – | GIACOMO CHIARAMELLO |
Mollie Garnett – fidanzata di Earl | – | AGNESE FISSORE |
Oscar Besinger – giornalista del Tribune | – | PIERO LINGUA |
Tom Endicott – giornalista del Post | – | AMEDEO POMI |
Flo Kruger – giornalista del Journal | – | ANTONELLA GOSMAR |
Bob Mc Cue – giornalista dell’Herald | – | SERGIO BOSSOLASCO |
Jenny Mish – donna delle pulizie | – | ROSSELLA RAVERA |
Phil Forrest – sindaco di Chicago | – | GIOVANNI OGGERO |
Rebecca Pingus–segretaria del Governatore | – | GIULIA GIACCARDI |
Heidy Enghelhofer – psicologa | – | BARBARA MORRA |
Smith la Guardia carceraria | – | LINO GRASSO |
Fuller la Guardia carceraria Gli Strilloni |
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TISTA GIACCARDI Andrea TAVELLA – Matteo DUTTO Licia CUMERLATO – Claudia MANA |
LO STAFF
Datore AUDIO | Mario BARALE | |
Light designer | Giacomo CUPPARI | |
Scenografia |
Enzo TASSONE – Sergio BOSSOLASCO Peio LONGO – Claudio GIACCARDI Adriano ARIAUDO |
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Costumi |
Aurelia ANGELI – Rossella RAVERA Livia GIACCARDO |
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Trucco Effetti sonori ed editing musiche |
Paola LAMBERTI – Michela GILETTA Marco BELLONE |
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