le opere di Barbara Villosio

Barbara Villosio

Artista cuneese, vive e lavora a Fossano.
Di Barbara colpisce subito il suo grande sorriso, aperto e comunicativo. Socia da anni de La Corte dei Folli partecipa attivamente alla vita associativa. Nell’edizione 2019 del Folle d’oro ci comunicò che aveva sentito la necessità di buttare giù degli schizzi,  accompagnati da un commento, per esternare le emozioni ricevute dalla visione degli spettacoli in concorso.
Barbara oltre ad essere un’eccellente artista, ha una fortissima sensibilità. I suoi schizzi con commento colpirono noi e i nostri ospiti.

Da allora gli schizzi sono diventati dei quadri su tela che vengono donati alle Compagnie durante la cerimonia di premiazione.

 

Note biografiche
Dopo il liceo artistico, ha frequentato l’Istituto Europeo di Design a Milano nell’ambito della moda e della fotografia e terminato i suoi studi nelle materie pittoriche presso l’Accademia di Belle Arti di Torino.  Il professore Giorgio Avigdor grande fotografo (personaggio eclettico nel mondo dell’arte a livello internazionale) docente di fotografia presso l’accademia è stato colui che si è accorto dell’estro di Barbara e le ha suggerito di trasformare la sua passione in lavoro. Nel 1994 ha vinto un Symposium de peinture  au Québec in Canada. Nel 1998 si è trasferita per 6 mesi in Canada, presso l’atelier Sautozieuz  crèation a Quebec.
Ha partecipato a rassegne nazionali ed internazionali di pittura, allestendo mostre personali e  collettive.
 
«La sua è una pittura espressionista, – la descrive la critica d’arte Cinzia Tesio – con forti spinte direzionali ed elementi semplificati, come ad esempio le figure umane o la natura, che comunicano una sensazione di potenza; ma è anche una pittura introspettiva, come suggeriscono spesso gli sguardi fugaci delle sue composizioni e l’accumulo successivo di segni, che creano una sorta di labirinto, quasi a voler simboleggiare la difficoltà del nostro tempo e il senso del nostro essere qui. Mi riferisco, soprattutto, agli ultimi lavori, che, attraverso il suo segno, “incidono nel tempo” il tema della pandemia. Un’altra caratteristica della sua pittura è l’accostamento del finito e del non finito, ovvero di parti più dettagliate che prendono forma accanto ad altre in cui si abbandona a larghe spatolature o piccoli segni dettati dallo stato d’animo del momento. Sebbene l’opera nasca da un sentimento interiore lungamente meditato».

L’artista è sempre uguale alla «persona» che vi è dietro, a quanto riesce ad esprimere. Di Barbara Villosio tutto dice il grande sorriso aperto.

 

PREMIO FOLLE ORO XIII edizione 2023

I Giardini dell’Arte Aps – Firenze

Ecco non poteva che iniziare così il cammino al Folle d’oro quest’anno: la strada, il suo titolo.

Ed io a oggi dopo anni percorsi con loro mi ritrovo a voler proseguire sulla strada della rappresentazione teatrale.

Lascio scorrere il colore alla ricerca di quelle forme, di quel sorriso contagioso e di quei movimenti sinuosi…. Ecco la strada da percorrere, cercare nel cromatismo il volto di questo spettacolo !!!

Grazie a questi attori straordinari !!!!

LA STRADA

di Pinelli – Flaiano – Fellini

Regia: Marco Lombardi

Filodrammatica Orenese – Vimercate (MB)

 

 

Una cassaforte, un telefono rosso, rosso come le due macchie di sangue trovate dal finto ispettore sul pavimento e sulla scrivania… È tutto un gioco, un movimento continuo dei personaggi tra i molteplici colpi di scena: una finestra rotta in mille pezzi, l’esplosione di una cassaforte, un finto ladro vestito con i colori dell’arcobaleno, i due automi che con pochi gesti rendono la scena colma di suspense…  con poche pennellate cerco di sintetizzare uno spettacolo entusiasmante, tutto come se fosse solo un gioco!

 

duello. il gioco dell’assassino

di Anthony Shaffer

Regia: Pietro Baio

Compagnia dell’Eclissi – Salerno

 

 

In questi giorni c’è davvero bisogno di silenzio, poter ascoltare solo il suono dell’acqua, i pesci non parlano, le parole a volte feriscono, graffiano e lasciano cicatrici .

Trovare squarci sulla terra capaci di liberare emozioni, incontri e relazioni di pace che aiutino il nostro benessere e il nostro cammino.

L’ACQUARIO

di Claudio Grattacaso

Regia: Marcello Andria

Teatro Impiria – Verona

Un urlo nella tempesta di un mare in burrasca alla ricerca del proprio cammino, invitati tutti a partecipare, ognuno con una sedia alla scoperta del senso della vita.

L’illusione è che ci sia una risposta valida per tutti, l’oratore parla e indica la strada da percorrere, ma nessuno lo capisce.

Ancora liberi di scegliere.

Dalla burrasca del mare un grido: “DIO!”…   Dio! ….Dio non esiste!”

…o forse  siamo noi ancora troppo lontani  e in ricerca.

 

LE SEDIE

di Eugéne Ionesco

Regia: Gherardo Coltri

Teatro Estragone – San Vito al Tagliamento (PN)

….meravigliata ed estasiata dalla genialità della protagonista d’intrecciare i molteplici personaggi con movenze diverse, con voci diverse, capace di rendere il tutto così sublime, così vero! Mi ritrovo oggi nella ricerca di tutto questo e arrivo alla conclusione che solo attraverso l’oro simbolo di ricchezza spirituale, fin dall’antichità, posso descrivere la preziosità di questo racconto, così ricco di vita: di solitudine si può morire?

Ecco l’arte che cos’è poter  cogliere e realizzare non solo attraverso gli occhi e le mani, ma soprattutto con il cuore!

Grazie Norina per averci portato attraverso il monologo oltre la disabilità, oltre il bullismo.

NEI PANNI DI CYRANO

di Nicolas Dervort

Regia: Filippo Fossa

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