QUEL SIGNORE CHE VENNE A PRANZO

24 Aprile 2004

QUEL SIGNORE CHE VENNE A PRANZO

di George Kaufmann & Moss Hart

regia: Giovanni MELLANO e Pinuccio BELLONE
scenografia:Michele TAVELLA

 LA STORIA  

E’, nella sostanza, la caricatura feroce e clamorosa di un famoso divo della radio americana degli anni ’30: il barbuto Monthy Woolley, giornalista e scrittore dallo spirito diabolicamente caustico, amico-nemico di tutte le celebrità del tempo, temuto e riverito nel mondo del cinema e del teatro. La commedia ne fa un ritratto perfetto nel personaggio di SHERIDAN WHITESIDE il quale, durante un giro di conferenze ed a seguito di un banale infortunio, è costretto a passare alcune settimane su di una sedia a rotelle in una cittadina dell’Ohio, Mesalia, in casa dei Signori Ghita ed Ernesto Stanley, dove era stato invitato a pranzo. Questa sua degenza forzata riesce ad esasperare il suo comportamento bizzoso ed esigente ma anche a rendere parecchio difficile la vita tranquilla dei suoi ospiti.

THE MAN WHO CAME TO DINNER, questo il titolo originale, fu scritta nel 1939 da George Simon Kaufmann e Moss Hart, e dopo la “prima” a Broadway, al Music Box Theater, del 16 Ottobre di quell’anno, ebbe ben 739 repliche. Nella versione cinematografica del 1941, lo stesso Monthy Woolley ebbe lo spirito di prestarsi a prendere per il bavero se stesso, interpretando proprio il ruolo del bisbetico Sheridan Whiteside, cioè di Monthy Woolley, con al fianco le splendide Bette Davis ed Ann Sheridan e con il grande Jimmy Durante nel ruolo di Banjo. 

Sono oltre cinquecento le compagnie teatrali che fino ad oggi hanno messo in scena questa commedia. In Italia fu rappresentata, con il titolo “Quel signore che venne a pranzo”, dagli indimenticabili Gino Cervi ed Andreina Pagnani (anni ’50) e successivamente (anni ’90) dalla compagnia di Oreste Lionello. Grazie allo strepitoso successo ancora ottenuto nei teatri d’America, in questi ultimi quattro anni, dall’interpretazione di Nathan Lane e Jean Smart, nel Gennaio 2005 inizieranno, ad Hollywood, le riprese del nuovo “remake” cinematografico. 

Quel signore che venne a pranzo è una fioritura esuberante di situazioni imprevedibili, di fantasie esagitate, quasi farsesche, degne di quel pieno abbandono con cui sanno ridere gli americani. Ma è anche il “revival”, a sorpresa, di un mondo ancora felice e di personaggi che hanno costruito la storia di circa mezzo secolo di cinema (Samuel Goldwin, Joan Crawford, Greta Garbo, Marlene Dietrich), di teatro d’opera (Arturo Toscanini e Tito Schipa), di letteratura (Herbert G. Wells e Sommerset Maugham), di politica (Anthony Eden, il Mahatma Gandhi ed Hailè Selassiè), del Jazz degli anni d’oro (su alcuni dei motivi resi famosi da Ella Fitzgerald e da Louis Armstrong, vengono cantate parti del dialogo originale e costruiti altri inserti musicali). Tanti i personaggi in scena (una trentina) ma tantissimi i personaggi in vario modo evocati: comparse invisibili ma tutte presenti più che mai durante lo scorrere incalzante, sorprendente, comico ed a volte grottesco di questa curiosa, straordinaria commedia.

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