ASSENTI SENZA GIUSTIFICAZIONE

23 Luglio 2023

ASSENTI SENZA GIUSTIFICAZIONE

di Rosario Esposito La Rossa
Regia Stefano Sandroni

COME NASCE LO SPETTACOLO
Lo spettacolo di “Assenti” nasce dal progetto estivo LIBERAZIONI, con i ragazzi iscritti al laboratorio di teatro educativo” La Corte Dei Folletti” 2020-21.
Dopo più di un anno di stop forzato delle attività culturali, i ragazzi sentivano l’esigenza di vivere un’esperienza significativa che li riportasse ad una dimensione sociale che non fosse mediata da uno schermo, ma da sguardi, mani che si toccano e presenza dell’altro, in una condivisione del qui ed ora che andava recuperato con estrema urgenza. Così è nata l’idea di una settimana intensiva di formazione teatrale dedicata a loro. Durante l’anno i ragazzi si sono interrogati molto sulla parola libertà (da qui il nome del progetto estivo LIBERAZIONI), di come spesso sia una parola abusata e troppo semplicisticamente definita, ma soprattutto si sono interrogati su chi spesso non ha nemmeno la libertà di scegliere per la propria vita. Così ci siamo imbattuti nel testo di Rosario che come un pugno allo stomaco, ci ha fatto inginocchiare a terra senza fiato per poi farci rialzare pieni di emozioni e pensieri: rabbia, paura, indignazione, impotenza, tristezza, disgusto…ma anche speranza, amore, tenerezza, voglia di vivere e di combattere.
Il laboratorio è iniziato con la lettura integrale del testo di Rosario. I ragazzi hanno scelto 6 storie da raccontare e da quelle siamo partiti per costruire lo spettacolo. Attraverso le parole di Rosario, la documentazione con filmati di repertorio e l’incontro con esponenti di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, i ragazzi hanno creato un loro modo di narrare.

NOTE DI REGIA
Quando ho proposto ai folletti di lavorare su questo testo ho avuto paura. La lettura del primo racconto è stata devastante: occhi pieni di lacrime e cuori che battevano a mille. Sentivo la sensazione di aver spinto troppo sul pedale delle emozioni. I ragazzi erano congelati, pietrificati dall’orrore appena letto. In quel momento ho pensato “Fai marcia indietro, stai chiedendo troppo…o forse no”. Così, ho chiesto -Ragazzi volete provare a leggerne ancora uno? – Le loro teste, pensierose e affollate di idee, si sono chinate in segno di assenso. Appena finito di leggere la storia di Rita Atria hanno cominciato ad affiorare le parole – Che mazzata! Questa storia forse mi ha colpito più della prima! Paolo Borsellino era quello che aveva combattuto contro la mafia vero? Come è possibile che siano successe cose simili? Ne leggiamo un altro? – Come un treno che accende i motori, sbuffa e si sposta lentamente sulle rotaie, per poi accelerare e prendere velocità, così l’entusiasmo dei ragazzi ha preso a correre, dando il via a questo incredibile viaggio che ci ha portato a conoscere una realtà terribile; forse, non così distante da noi. La scena è ridotta all’essenziale: due sedie e due banchi. Un’aula di scuola vuota che pretende di essere vissuta da rumori, corpi e storie. Saranno i ragazzi a portare in scena tutto quello di cui hanno bisogno dentro uno zainetto, valigia personale di ogni bambino o adolescente che racchiude e protegge tutti i suoi segreti. Aprendo gli zaini prenderanno vita le storie di bambini, bambine, ragazzi e ragazze che hanno avuto la sola colpa di trovarsi al posto giusto, nel momento giusto ma in un mondo sbagliato.

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