PREMIO NAZIONALE DI DRAMMATURGIA “Aldo Nicolaj”
"FOLLE D'AUTORE" VII edizione 2021
1^ classificato GIUSI ARIMATEA |
ALLORA TI HO LASCIATA ANDARE |
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Giornalista, critico teatrale iscritta all’ANCT e insegnante di materie letterarie nella scuola secondaria di secondo grado. La sua formazione umanistica, conclusi gli studi universitari in Lettere moderne e Scienze storiche, si pone al servizio d’ogni esplorazione e lavoro in ambito artistico-culturale. Nel settore giornalistico (cartaceo e online) si occupa prevalentemente di teatro, cinema, letteratura, arte, cronaca e sport. Prolungamento accademico specifico dei settori cinematografico e teatrale sono i percorsi di sceneggiatura, scrittura per corti e drammaturgia. Ha scritto saggi storici, testi per il teatro, soggetti, sceneggiature, dialoghi di cortometraggi e film. SINOSSI Un universo intimo e al femminile, dalla vedova Pracanica a Lulù, che copre un arco temporale corrispondente a tre generazioni. La morte è relegata al ruolo di comparsa grazie all’invenzione di un mondo minuto ove le anime buone dimorano per sempre. Il ricordo va allora ad annidarsi negli oggetti, l’aria è satura dei gesti, delle parole, dell’amore di chi non c’è più. |
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MOTIVAZIONE: |
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2^ classificato ANTONELLA ARTINO |
MAGNESITE |
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Laurea in Scienze Politiche, indirizzo internazionale. Tesi nell’ambito del Corso di Storia Politica Contemporanea sulla vita e latestimonianza storica, politica e civile di Primo Levi. Nel 1992, ha contribuito alla nascita del Centro Culturale IL SIPARIO STRAPPATO di Arenzano (Genova) e ha fatto parte della Compagnia Teatrale guidata da Lazzaro Calcagno, attore e regista diplomato alla Scuola dello Stabile di Genova. Nel 1997, nell'ambito di una rassegna per giovani registi, ha portato in scena un suo testo teatrale comico-sentimentale dal titolo "Dividerei la montagna". Dal 2005 ha seguito corsi di recitazione presso il Teatro Cargo e il Marte Teatro e seminari tenuti da Roberto Serpi, Mariella Speranza e Giampiero Rappa. Dal 2013 frequenta il corso di Scrittura teatrale e drammaturgica tenuto dallo scrittore e regista Marco Romei. Nel 2018, partecipando alla 4a edizione del Concorso per testi teatrali "La Riviera dei Monologhi" a Bordighera (Imperia), ha vinto il premio come Migliore personaggio maschile per il suo testo "BORDERLINE". SINOSSI Lo scalatore di parete si ritrova bloccato sul fondo e non può fare niente per modificare la propria condizione. Sa come, quando e perché. Sa cosa è stato giusto e cosa valido. E cosa non lo è stato. Nonostante tutto il male, resta fiducioso. Ha fiducia in se stesso, nelle sue scelte, nei suoi incontri. Non è disperato, non è arrabbiato, è consapevole. E resta il ragazzo che è sempre stato: generoso e ingenuo, non per stupidità, ma per scelta. Perché anche il metro dell’ingenuità è un metodo di ricerca per scoprire, imparare, adattarsi e migliorare. Il ragazzo è un ricercatore! Ma nell’ombra del suo forzato riparo non si aspetta e non cerca un miracolo: sa solo che qualcuno verrà. |
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MOTIVAZIONE: Può capitare a tutti, per un peccato di ingenuità può succedere di perdere presa e precipitare nel fondo più fondo, da dove non c’è ritorno. In un cassonetto, brandelli di un corpo, punti interrogativi scomodi perché qualsiasi risposta è sbagliata. Soprattutto quando gli eventi evocati sono terribili nella loro crudeltà disumana. Il testo, duro e graffiante, lascia un segno che diventa cicatrice. |
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3^ classificato TERESA DELLA MONICA |
SENZA. SONO ALTRO |
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Diplomata presso il Liceo Artistico E. Bianchi – Virginio di Cuneo in Arti Figurative con specializzazione in Discipline Pittoriche e Visive. SINOSSI Ci sono abiti che sembrano non andar mai bene, altri che calzano troppo stretti, altri ancora che abbiamoCi sono abiti che sembrano non andar mai bene, altri che calzano troppo stretti, altri ancora che abbiamoamato, ma che ci hanno fatto soffrire terribilmente. E poi ci sono abiti che raccontano storie, le raccontanosottovoce, ridendo, a volte scherzando. Questo è il viaggio di Nina, un viaggio tra abiti del passato e abitiche vorrebbe indossare, abiti che parlano di ricordi o che danno voce a paure che sembrano non passaremai del tutto inosservate. |
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MOTIVAZIONE: Quando la voce della sincerità parla, attorno si crea un silenzio imbarazzato perché parla anche di me. Ci sono anch’io da qualche parte tra quelle parole difficili da ascoltare ma ancor più difficili da dire. Provare a guardare il mondo da un altro punto di vista può dare le vertigini, annulla tutte le sicurezze e ci lascia nudi. Per diventare un po’ più umani c’è un gran bisogno di ascoltare voci come questa. |